Un volo come tanti per i due amici romani, cha da anni condividevano la stessa passione, una giornata spensierata tra i cieli viterbesi che è stata anche l’ultima perGiosuè Cammarata imprenditore edile di 59 anni
e Alessandro Pecora 62 anni ricercatore CNR. L’ultraleggero P-92, di proprietà del ricercatore, ripartito da Vejano dopo una sosta, per rientrare a casa, poco dopo il decollo, si è schiantato al suolo in una vallata, poco distante dall’aviosuperficie “Alituscia”, da dove avevano effettuato il decollo per il ritorno a casa. Un impatto terribile che non gli ha lasciato scampo. Cosa sia accaduto in quei pochi minuti è ancora un mistero.
Non è ancora chiaro se il velivolo abbia avuto difficoltà proprio nella fase di decollo e se ci sia stato un guasto al motore.
L’ultraleggero non è riuscito a prendere quota e si è schiantato tra la vegetazione, in una zona particolarmente impervia. A lanciare la richiesta di aiuto, un altro pilota partito dalla stessa pista poco dopo. L’uomo a bordo del suo velivolo ha visto il P-92 schiantarsi al suolo. Subito sono stati allertati i soccorsi. Quando sono arrivati, uno dei due era ancora vivo, ma è morto poco dopo.
L’area dove è avvenuta la tragedia, è stata sequestrata. Le salme sono a disposizione dell’autorità giudiziaria.
«Una tragedia ha commenta la sindaca di Vejano, Teresa Pasquali accorsa sul posto – Siamo costernati”.
La tragedia riporta alla mente quello che è accaduto a luglio 2010, quando in circostanze simili morirono Stefano Fuda e Tonino Patriarca. I due uomini erano partiti in comitiva dall’aviosuperficie romana Aeroclub Prenestino. Si erano poi fermati a pranzo a Vejano e, nel tardo pomeriggio, avevano ripreso la via del ritorno. Ma, dopo poco, l’ultraleggero precipitò prendendo rapidamente fuoco. Il rogo uccise i due uomini.