È un gioco di parole, di quelli che piacciono tanto alla band terracinese Chicken production, il titolo del quarto lavoro musicale scritto integralmente in dialetto che in questi giorni sbarca sulle piattaforme digitali, e soprattutto nelle piazze e sulle spiagge del litorale pontino.  Calamai, la scrittura al centro di un processo di crescita, di recupero delle origini attraverso la ‘lingua madre’, il terracinese. Protagonista del disco un mondo che sopravvive, quello marinaro, mischiandosi con le tensioni di una generazione tra i 30 e i 40 anni – interpretata dalla band – che canta storie quotidiane, inizi e mancanze, partenze e ritorni verso il porto di mare che tutti ha cresciuto e tutti è pronto sempre a raccogliere, tra Napoli e Roma.

Cala-mai la rete dei pescatori, la luna che sovrasta il paesaggio marino, la stella che brucia dentro la penna creativa dei fondatori del progetto Daniele Senesi e Antonio Cicci, entrambi voci e chitarre, che ancora una volta cementano la loro amicizia in una tracklist dal cantautorato al folk, senza tralasciare le influenze rock apportate dal bassista Giovanni Capozio, il chitarrista Giovanni D’Onofrio e il batterista Emilio Di Manno.

Un mix di generi, uno spazio musicale che diventa esso stesso crocevia di storie e influenze, con la speciale partecipazione della band reggae dei Mellow Mood in “La marina” e di Giancane in “Nen di na parola”. Le dieci tracce di Calamai galleggiano sotto la luna che sovrasta (anche nella copertina del disco) insieme alle stelle, al cielo e al mare con un meteo sempre protagonista e foriero di sentimenti, che siano col vento a favore o contrario. Nati nel 2009 da un’idea di Antonio Cicci e Daniele Senesi come collettivo di produzione di riddim e beat, i Chicken Production nel corso degli anni sono diventati una vera e propria band.