Sabarto pomeriggio partenza alle 14. Ritorno domenica all’alba.
La città di Sonnino si appresta a vivere una due giorni intensa. Con la Festa delle Torce la cittadina ausona si immerge tra storia e leggenda. Una lunga processione di cui non si ha riscontro in nessun altro luogo del Lazio e dell’Italia. E’ la festa che giunge puntuale ogni anno alla vigilia dell’Ascensione. Un evento straordinario e imponente che unisce una intera comunità.
Le torce sono il simbolo della dipendenza del sonninese dalla Terra e dell’impellente necessità di difenderla. Secondo la tradizione, la processione notturna delle torce intorno al territorio del paese ha lo scopo di allontanare il male. Il lungo week end inizia con la Festività dell’Ascensione e una funzione nel Santuario di Maria SS. delle Grazie, dove vengono benedette 4 torce di cera vergine per i “caporali” che sono coloro che guideranno la schiera dei “torciaroli” per tutto il tragitto.
La processione inizia alle 14 di sabato da Piazza San Pietro accompagnati da colpi di fucile e campane a distesa. Un percorso di circa 30 chilometri con il rientro previsto verso le 5 della domenica mattina. Il lungo serpentone di persone si divide in Località “La Cona” in due schiere. La prima intraprende il percorso verso il Monte delle Fate, fino al costone delle Serre; da qui scende in località “La Sassa”. La seconda schiera segue invece i confini con Monte San Biagio e Terracina; quindi di Monte Romano, Frasso, Fossanova, La Sassa dove si ricongiunge alla prima.
La Festa delle Torce vive il suo momento clou spettacolare e intenso quando c’è la fiaccolata notturna sul costone delle Serre. E’ il momento in cui esplode l’entusiasmo sia tra i manifestanti sia tra la popolazione rimasta in paese. Fuochi d’artificio e colpi di fucileria rischiarano il cielo creando suggestioni intense. Un vero e proprio spettacolo. In Località la Sassa, le torce dei caporali, che non vengono mai accese, sono tagliate in piccoli pezzi e poi distribuite alla gente. Questi sono conservati in casa ed accesi in segno di somma devozione solamente in caso di tempesta e per scongiurare gravi calamità. La festa si conclude poi con canti e musiche, pietanze tipiche ed intrattenimenti vari.