Dermatite e alopecia, due malattie croniche della pelle che colpiscono un numero elevato di persone e che oggi possono essere curate con un nuovo principio attivo, il baricitinib, a carico del Servizio Sanitario Nazionale e utilizzabile solo in ospedale o distribuito dalle strutture sanitarie. Questo nuovo farmaco che rappresenta un importante traguardo della scienza medica.
Tolgono il sonno, compromettono la vita intima e sociale, aprono le porte a discriminazioni e sono spesso accompagnate da ansia e depressione. Sono queste solo alcune delle pesanti ripercussioni sulla vita quotidiana di chi ha la dermatite atopica, una malattia infiammatoria cronica che dà eczemi e prurito intenso, e di chi ha l’alopecia areata, una patologia autoimmune che comporta la perdita a chiazze o
totale di capelli, ciglia e sopracciglia. Considerate spesso erroneamente un disagio solo estetico, sono due malattie croniche della pelle che colpiscono un numero elevato di persone e che oggi possono essere curate con un nuovo principio attivo, baricitinib, rimborsabile in fascia H, cioè a carico del Servizio Sanitario Nazionale e utilizzabile solo in ospedale o distribuito dalle strutture sanitarie.
Baricitinib rappresenta un importante traguardo della scienza medica. Capace di inibire gli enzimi coinvolti nei processi immunitari e infiammatori, è un trattamento sicuro ed efficace nel migliorare in modo significativo i segni e i sintomi in chi ha la dermatite atopica ed è la prima opzione terapeutica approvata che può aiutare i pazienti con alopecia areata a favorire la ricrescita dei capelli e a mantenerla nel tempo.
Oltre ad aprire una nuova prospettiva di cura, baricitinib costituisce un passo avanti nel cammino verso il riconoscimento della alopecia areata come malattia cronica e quindi verso una nuova gestione e presa in carico delle persone che ne soffrono.