Si chiamava Emanuele Molena, il carabiniere forestale di 45 anni che si è tolto la vita sparandosi un colpo con la pistola d’ordinanza. Lo ha fatto davanti al monumento ai caduti che si trova nel piazzale antistante il centro addestramento scuola forestale carabinieri di Sabaudia, dove prestava servizio da anni. Un gesto apparentemente inspiegabile, su cui cercano di fare luce i carabinieri della compagnia di Latina. Molena ha scelto di compiere il tragico gesto proprio davanti al luogo in cui lavorava ed indossando la vecchia divisa da forestale. Una scelta strana, tanto da essere notata da un commilitone che lo aveva avvertito: quell’uniforme non era più d’ordinanza e rischiava un rimprovero. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari del 118 e dell’eliambulanza giunta sul posto. L’uomo lascia la moglie due figli. Era uno sportivo, tra gli organizzatori della Circeo Run, podista brillante e soprattutto benvoluto.
L’ALLARME DEI SINDACATI
A seguito del grave episodio sono intervenuti i segretario delle sigle sindacali Libero Sindacato di Polizia e Polizia Nuova Forza Democratica che hanno nuovamente posto una serie di interrogativi sull’eccessivo numero di suicidi che si stanno registrato negli ultimi tempi all’interno delle forze dell’ordine. Emanuele è il 20esimo forestale che si è tolto la vita da quando è stata soppressa la Forestale. L’ultimo suicidio a gennaio, a Maenza. Il sindaco di Sabaudia, Alberto Mosca, e il comandante provinciale dell’Arma, Christian Angelillo, si sono recati presso la Scuola Forestale per esprimere le loro condoglianze e il loro sostegno alla famiglia della vittima. I carabinieri della compagnia di Latina stanno indagando sull’accaduto.