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ROMA: TRUFFE AGLI ANZIANI, INCONTRI CON I CARABINIERI

ROMA: TRUFFE AGLI ANZIANI, INCONTRI CON I CARABINIERI

Soli, fragili, spaventati, quasi sempre in difficoltà economiche, è la fotografia degli anziani vittime di truffe a cui sono rivolti gli incontri organizzati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma in tutti i luoghi di aggregazione e di ritrovo degli anziani, come associazioni, circoli, parrocchie e quartieri. I militari illustrano le principali tecniche e i raggiri usati dai malfattori per entrare nelle case, spiegando come poter fronteggiare i rischi e quale comportamento assumere in caso di situazioni sospette, distribuendo a tal proposito un volantino informativo.

Tra le raccomandazioni quella di prestare massima attenzione alle telefonate sospette. Il truffatore appare solitamente distinto, dal sorriso cordiale e dalla massima disponibilità, con un aspetto tranquillizzante. L’ideale per conquistare la fiducia della vittima ed introdursi in casa, pronto ad appropriarsi di denaro e gioielli.
Dell’ingenuità del fragile ne approfittano ugualmente in strada, ostentando un’improbabile cortesia che consentirà loro di avvicinarvi quanto basta per rubare il portafogli o i soldi della pensione appena ritirate dalla banca o dalla posta.

I Carabinieri ricordano inoltre di non aprire la porta di casa agli sconosciuti. Funzionari del Comune o delle Poste, incaricati dell’INPS o dell’INAIL, un tecnico del gas o della luce non si presenta senza preavviso.


Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. Sei poi alla porta c’è un rappresentante delle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento, ma in abiti civili, ricordate che le forze dell’ordine di presentano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio, quindi la prima cosa da fare è chiamare il 112. E’ sempre buona regola avere un buon vicinato e  mantenere il massimo dialogo in famiglia soprattutto tra giovani e anziani per favorire una reale sensibilizzazione preventiva, che può essere potenziata proprio dallo scambio domestico sul tema.

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