Ha suscitato profonda indignazione la profanazione della lapide di Alfredino Rampi. Undici svastiche sono state disegnate sulla tomba al cimitero del Verano di Roma, dove Alfredino riposa da 41 anni. La scoperta è stata fatta da una signora che ha dato subito l’allarme. Un fatto che ha scosso l’opinione pubblica. La storia di Alfredino la ricordano in molti, il bambino cadde in un pozzo a Vermicino, vicino casa sua, nessuno riuscì a tirarlo fuori. Era il 10 giugno del 1981 e la scorsa settimana, per omaggiare la memoria del bambino è stato inaugurato un murale con il suo volto a Garbatella, nella capitale, in via Rocco Cesinale. Alfredino divenne simbolo di una tragedia nazionale che colpì le coscienze e i cuori degli italiani. Oggi il fatto inquietante ha scosso nella stessa maniera l’animo degli italiani, è impensabile che una tomba possa essere presa di mira da incoscienti e delinquenti. Immediata la reazione del mondo politico.
“Voglio esprime la più ferma condanna alla vile profanazione della lapide di Alfredino Rampi. Una notizia che mai avremmo voluto apprendere e che indigna profondamente. Mi auguro che al più presto i colpevoli vengano individuati dalle forze dell’ordine”, il pensiero dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
Condanna anche da parte del sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “E’ inaccettabile la vigliacca profanazione della lapide del piccolo imbrattata con 11 svastiche. Faremo ripulire subito questo scempio. Alfredino resta nei nostri cuori . “La profanazione della tomba di Alfredino Rampi è un fatto gravissimo, ingiustificato e incomprensibile, dice il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.