Si è chiuso oggi il processo d’appello a Mirko Tomkow, comparso questa mattina davanti alla corte d’assise d’appello di Roma cui ha presentato ricorso la difesa, secondo cui l’ex muratore 46enne d’origine polacca non voleva la morte del bambino. Tomkow è stato condannato all’ergastolo per omicidio volontario pluriaggravato. Il 46enne è stato inoltre condannato per maltrattamenti aggravati in famiglia e violazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla moglie Mariola e al piccolo Matias. L’imputato non avrebbe dovuto trovarsi in quella casa del civico 6 di Stradone Luzi a Vetralla da cui era stato allontanato due mesi prima, il 10 settembre, per maltrattamenti in famiglia, col divieto di avvicinarsi alla moglie e al figlioletto. A disporre la misura era stata la stessa pm Conti, nonostante la moglie non avesse voluto sporgere denuncia, ritenendo pericoloso il prosieguo della convivenza e chiedendo per Tomkow il giudizio immediato.