La crescente e terribile situazione di instabilità caratterizzata da aggressioni sempre più sanguinarie, in Ucraina come in Medio Oriente, minacciano di coinvolgere tutta la comunità internazionale. Queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarela in occasione della Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera. Queste guerre vanno fermate, continua, affinché si ripristini il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, a garanzia della vita di ogni popolo. Le massime cariche dello Stato si sono recate all’Altare della Patria, a Roma, per celebrare la Giornata dell’Unità Nazionale. In piazza erano presenti, oltre al capo dello Stato, la premier Giorgia Meloni, i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, il presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera e il ministro della Difesa Guido Crosetto. È stato così celebrato il 163° anniversario di nascita del nostro Paese, al quale le battaglie che vi fecero seguito in tutto l’arco del Risorgimento avrebbero consentito di essere finalmente unito. Mattarella ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto. Dopo aver passato in rassegna i reparti delle forze armate schierati, e aver ascoltato l’inno nazionale accanto alle alte cariche dello Stato, il presidente della Repubblica si è fermato in raccoglimento al Milite Ignoto.
La Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, riassume i valori di indipendenza, sovranità popolare, libertà, giustizia, pace, coniugati in oltre un secolo e mezzo di percorso impervio e difficile e mirabilmente riassunti nella Costituzione repubblicana. Generazioni generose furono protagoniste del nostro essere Italia, sino a quelle che, senza esitazioni, seppero scegliere la causa della Liberazione nella Seconda guerra mondiale. E, oggi, Costituzione, Inno degli Italiani e Tricolore simboleggiano la Repubblica Italiana.