Choc nel carcere di Regina Coeli dove un detenuto è stato sequestrato e violentato da due compagni di reclusione. A dare la notizia è il Sappe, sindacato autonomo della polizia penitenziaria. I responsabili della violenza, sarebbero due detenuti di origine slava accusati di rapina e altri reati.
A porre fine alla violenza, nel corso della quale la vittima è stata minacciata con un coltello rudimentale e tenuta legata con un corda, l’intervento dei poliziotti penitenziari. Il detenuto è stato quindi trasportato in ospedale, dove gli sono stati riscontrati gravi danni.
Il sindacato punta l’indice su quelli che definisce “provvedimenti scellerati”: si va dal “regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali” alla soppressione delle sentinelle della polizia penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalle carenze di organico dei poliziotti penitenziari al mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento.”