E’ stato condannato a 18 anni di reclusione Vincenzo Di Benedetto, il gestore del bar di via delle Ninfee, periferia romana di Centocelle, dove nel marzo dello scorso anno è stato ucciso il commercialista 50enne Costantino Bianchi. Per l’uomo la Procura aveva chiesto una condanna a 14 anni di carcere ma il giudice ha ritenuto i fatti molto più gravi ed emesso cosi la sentenza in abbreviato a 18 anni.
Quella di Costantino Bianchi è stata una morte violenta. Prima i colpi alla testa con una bottiglia di vetro poi le martellate sul corpo. Infine quella corda stretta al collo. Quel giorno Costantino Bianchi si era presentato al bar di via delle Ninfee per parlare con il suo amico, nonostante il locale fosse aperto solo per le consegne da asporto e dopo aver bevuto insieme un drink la mattanza. Ancora oggi non è chiaro cosa sia accaduto all’interno di quel bar ma, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, alla base della lite ci sarebbero state delle motivazioni di natura economica. Tutto sarebbe legato ad un prestito di soldi. Secondo la difesa l’uomo si sarebbe difeso da un’aggressione subita. Una versione che non ha convinto i giudici. Un delitto atroce e violento, la cui crudeltà è stata rimarcata anche dal giudice di parte civile della famiglia.
Alla lettura della sentenza a piazzale Clodio erano presenti i familiari di Costantino per i quali è stata fatta giustizia.