Restaurare per la prima volta al mondo una preziosa tela del ‘500 anche con l’ausilio di una tecnica ‘green’, un mix di idrolato di arancia amara e di olio essenziale di corteccia di cannella, messo a punto dai microbiologi dell’Università Cattolica – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs. Questa l’impresa condotta a quattro mani dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze in collaborazione con la Microbiologia del Policlinico A. Gemelli Irccs. Il dipinto di fine ‘500 sul quale è stata utilizzata questa tecnica innovativa è ‘Il Silenzio’ di Jacopo Zucchi che, insieme ad altre otto, orna il soffitto ligneo della Terrazza delle Carte Geografiche della Galleria degli Uffizi, di recente riaperta al pubblico in tutto il suo fascino. Delle nove tele, provenienti da Palazzo Firenze a Roma e fatte trasportare a Firenze per volere di Ferdinando I nel 1588, solo ‘Il Silenzio’ è stata sottoposta a questa speciale tecnica green durante una fase del suo restauro. E i risultati di questo studio sono stati pubblicati su ‘Journal of Fungi’, prestigiosa rivista scientifica internazionale. “Il Silenzio – spiega in una nota la microbiologa Maura Di Vito, ricercatrice in Microbiologia e Microbiologia clinica presso l’Università Cattolica, campus di Roma – presentava una colonizzazione da biodeteriogeni fungini sulla parte posteriore della tela. Con la dottoressa Debora Minotti, restauratrice, la dottoressa Daphne De Luca, restauratrice e docente a contratto dell’Università di Urbino e la professoressa Francesca Bugli, mia collega, stiamo portando avanti da anni delle ricerche sull’impiego degli oli essenziali e degli idrolati nei restauri”.