Ieri a Roma la 25esima edizione del Daddy’s Pride, organizzata dai papà separati per rivendicare il diritto alla bigenitorialità.
Cuore di mamma è uguale a Cuore di Papà. Questa una delle frasi che hanno colorato piazza San Giovanni in Laterano a Roma in occasione della 25esima edizione del Daddy’s Pride, la marcia dei padri separati per rivendicare il diritto del minore alla bigenitorialità. Papà con la bocca coperta da cerotti, papà che lottano ogni giorno per vivere i propri figli come le madri in un paese che secondo i manifestanti, nonostante la Legge 54 del 2006, ancora stenta ad applicare il principio.
«Quello che viene contestato è lo squilibrio di trattamento fra genitore collocatario e l’altro genitore – dichiara l’organizzatore Giorgio Ceccarelli – ma soprattutto le condizioni di vita di tanti papà che, a causa di decisioni troppo dure dei tribunali, sono costretti a ricorrere a dormitori e case d’accoglienza. Il nostro obiettivo è quello che ogni figlio di genitori separati abbia la possibilità di vivere entrambi i genitori, compresi i quattro nonni».
«Da anni chiediamo una nuova legge, più punitiva per chi rapisce i nostri figli – sottolineano i promotori del Daddy’s Pride di Roma – un calvario che colpisce non solo noi papà, ma tante famiglie italiane. Siamo inoltre stufi di essere accusati di false accuse dopo una separazione conflittuale. Meritiamo un trattamento migliore, lo Stato deve intervenire e punire pesantemente chi commette tali reati. Dopo un divorzio è inconcepibile che un bimbo non abbia una relazione stabile con uno dei genitori. Non vogliamo essere solo dei bancomat, ma semplici papà che vogliono vivere i propri figli allo stesso modo delle mamme, con tempi paritetici di frequentazione». Hanno gridato i manifestanti. Alla marcia pacifica, hanno partecipato anche tante mamme e tanti nonni provenienti da tutta Italia.