Un quintale di salsicce etichettate come prodotto al 100% italiano, in realtà erano carni di provenienza dall’Unione Europea. Nessuna informazione sulla rintracciabilità della carne suina, né sull’individuazione del Paese di nascita, allevamento e macellazione degli animali. Frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci, contestata ad un uomo che oltre alla denuncia, gli è costata sanzioni amministrative per un importo di oltre 36.000.
Le circa 200 confezioni di salsicce e derivati della lavorazione di carne suina, sono state sequestrate dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rieti, che hanno effettuato controlli mirati, presso i centri commerciali della grande distribuzione, ispezionando i banchi frigo adibiti alla vendita della merce confezionata ed etichettata dopo essere stata lavorata nel reparto macelleria, oppure proveniente da altri operatori della filiera e pronta per la vendita al pubblico. Nel recente passato analoghi controlli erano stati rivolti al comparto ortofrutticolo, con accertamenti presso venditori al dettaglio e all’ingrosso, sempre nel Comune di Rieti, dai quali sono scaturite sanzioni amministrative per oltre 55mila euro per incertezza sulla provenienza dei prodotti.