Trentamila lavoratrici e lavoratori del Lazio “sono a rischio per la scelta del governo di bloccare la cessione del credito e lo sconto in fattura dei bonus legati alle opere di ristrutturazione di edifici privati e pubblici”. Lo dichiarano, in una nota, la Cgil e la Fillea Cgil di Roma e del Lazio. “Seppur con delle criticità che la Cgil nazionale ha da subito evidenziato e chiesto di modificare – continua la nota – va riconosciuto che sono stati interventi capaci di trainare la ripresa dell’economia regionale e nazionale messa a dura prova dall’emergenza sanitaria. Nel Lazio negli ultimi due anni – spiegano Cgil e Fillea Cgil – i cantieri hanno contribuito a formare il 22 per cento della crescita del Pil rispetto al 2021, generato 250 milioni di euro di massa salariale, creato occupazione di qualità con l’80 per cento dei contratti a tempo indeterminato e full time, in contrasto con la precarietà del mercato del lavoro regionale, prodotto un valore complessivo di oltre 5 miliardi di euro per i progetti ammessi a detrazione, quasi il 50 per cento riguarda i condomini”.
“Una scelta – proseguono Cgil e Fillea Cgil di Roma e Lazio – che non danneggia solo chi lavora e le imprese ma anche le migliaia di famiglie che, non avendo le risorse, hanno fatto e fanno affidamento sulla cessione del credito e lo sconto in fattura per riqualificare la propria abitazione. Bloccando i crediti e lasciando esclusivamente la detrazione si consente solo a chi possiede risparmi ingenti di accedere ai bonus, mentre si abbandona il ceto medio basso a vivere in condomini vecchi, insalubri, insicuri ed energivori e a pagare bollette più elevate. Invece di affrontare i nodi rimasti da sciogliere – sottolineano – si decide di non investire sulla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato, sulla rigenerazione urbana, sulla sostenibilità ambientale delle nostre città e si mette in crisi l’intera filiera delle costruzioni, che vedrà chiudere cantieri e imprese per mancanza di liquidità e pregiudicare lo svolgimento dei lavori pubblici a partire da quelli del Pnrr e quelli del Giubileo, anche per le scelte sul codice degli appalti. Si rischia di consegnare il settore delle costruzioni in mano alla criminalità organizzata che s’infiltrerà nelle migliaia di aziende in difficoltà. Non possiamo permetterci che tutto ciò accada, sono a rischio il lavoro e il futuro della Capitale e della regione. Il governo deve ritirare il decreto, altrimenti anche nel Lazio sarà sciopero”, concludono la Cgil e la Fillea Cgil di Roma e del Lazio.