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PONTECORVO: UCCISO A COLTELLATE

PONTECORVO: UCCISO A COLTELLATE

Ucciso nella notte tra domenica e lunedì, poco pima delle due, a Pontecorvo con una coltellata inflittagli all’addome. Una chiamata arriva al 112 e una pattuglia dei carabinieri si recano sul posto dove è stata segnalata una rissa, in via San Giovanni Battista. Il 24enne di origini marocchine è apparso subito in condizioni gravissime, immediato anche l’intervento dei sanitari, purtroppo il ragazzo è morto poco dopo. I carabinieri si sono messi subito sulle tracce della persona che avrebbe aggredito il ragazzo, si tratterebbe di un connazionale di 30 anni, individuato dai militari e portato poi nella caserma di Pontecorvo. La vicenda è al vaglio dei carabinieri che dovranno capire cosa sia successo prima della tragedia.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti il ragazzo sarebbe stato accoltellato al culmine di una lite. La vittima dell’accoltellamento prestava lavoro presso lo stabilimento balneare Barracuda di Gianola nel Comune di Formia e la sera tornava a Pontecorvo dov’era residente da qualche mese e perfettamente integrato. In base alle testimonianze dei condomini che vivono nel palazzo di via San Giovanni Battista, i due ragazzi che erano in compagnia anche di giovani italiani residenti a Pontecorvo, avrebbero iniziato a discutere molto probabilmente per futili motivi e sotto l’effetto di alcol. La lite è poi degenerata e il trentenne ha sferrato diversi colpi all’addome del ventiquattrenne lasciandolo a terra agonizzante. “Quando muore un giovane c’è sempre una mamma, una moglie, un parente stretto che porta un fiore sulla tomba del giovane che è mancato. A Pontecorvo di esempi ne abbiamo tanti le cui famiglie e consorti si recano costantemente al cimitero a portare un fiore”. Cosi il primo cittadino di Pontecorvo Anselo Rotondo. “È morto un ragazzo di 24 anni e probabilmente nessuno ha pensato di mettergli un fiore. Io l’ho pensato dopo averlo visto per terra, morto. Stanotte mi sono recato sul posto ed ho pensato che era giusto portare un mazzo di fiori a nome dell’amministrazione comunale nel luogo dove è accaduto l’omicidio.

Probabilmente rimarrà solo un fiore che tra qualche giorno appassirà, ma quel ragazzo non deve essere e non può essere dimenticato”.

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