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MINTURNO: OMICIDIO PROFESSORE, “NON L’HO UCCISO IO”

MINTURNO: OMICIDIO PROFESSORE, “NON L’HO UCCISO IO”

“Non l’ho ucciso io per me era un benefattore, mi ha aiutato in un momento difficile della mia vita” respinge così ogni accusa Angelo Gentile, l’uomo di 84 anni fermato per l’omicidio del professore Pietro Caprio, 58enne di Cellole, ritrovato carbonizzato a bordo della sua auto a Baia Domizia sabato scorso. Un lungo interrogatorio durato 4 ore davanti ai sostituti procuratori Chiara Esposito e Gionata Fiore che hanno emesso nei suoi confronti un fermo di indiziato delitto per omicidio e distruzione di cadavere.

L’indagato ha spiegato di aver conosciuto la vittima nel 2002, in un momento di difficoltà economica. L’insegnante di un istituto di Minturno gli avrebbe prestato 10 mila euro, soldi che Gentile avrebbe restituito – stando a quanto trapela – con una maggiorazione del 400% di interessi.

Il delitto si sarebbe consumato in 23 minuti. Le immagini di videosorveglianza avrebbero immortalato l’auto dell’84enne e quella della vittima in via Pietre Bianche in direzione canneto. Quella di Gentile sarebbe l’unica ad uscire dalla strada dopo 23 minuti. I due quindi si sarebbero dati un appuntamento.

A casa dell’84enne i carabinieri di Sessa Aurunca hanno sequestrato due fucili da caccia a doppietta e la Fiat Palio. Ad uccidere Caprio, con molta probabilità, un colpo di fucile. Poi l’auto è stata data alle fiamme per eliminare ogni traccia.

Nei prossimi giorni è prevista l’udienza di convalida del fermo.

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