L’Accademia d’Arte Drammatica del Lazio, scuola di recitazione accreditata e riconosciuta dalla Regione Lazio e dal M.I.U.R., diretta da Fabio d’Avino e Stefania Parisella, è tornata in scena con lo spettacolo “Sogno di una notte ( pop ) di mezza estate”, presso il Cinema-Teatro Lilla di Lenola.
Si tratta della commedia più magica del teatro shakespeariano, la cui bellezza senz’altro dipende non solo dalla poeticità dei versi e dai numerosi riferimenti alla mitologia classica, ma anche dalla varietà dei fili che in essa, da vero mastro tessitore, il drammaturgo intreccia attraverso le vicende dei personaggi: mentre Teseo, duca di Atene, sta per sposare l’Amazzone Ippolita sconfitta da lui in battaglia, i rapporti fra due coppie di giovani cittadini ( Ermia e Lisandro, Elena e Demetrio ), e persino quelli tra i capricciosi Dèi delle fate Oberon e Titania, sono inizialmente problematici. In un bosco popolato di presenze soprannaturali, la magia di un fiore e l’intervento di Puck, folletto dispettoso artefice degli equivoci che coinvolgeranno i giovani amanti fuggiti nella foresta, creano e poi risolvono, nel corso di una sola notte d’estate, situazioni di totale anarchia dei sensi.
Ad un gioco di tragiche storie d’amore e metamorfosi prodigiose, si unisce una compagnia di guitti intenti ad allestire una “lamentevolissima commedia” per le nozze del Duca. La regia del “Sogno pop” del Maestro d’Avino punta a valorizzare l’aspetto tragi-comico attraverso momenti estremamente romantici e divertenti e viene arricchita dall’esecuzione di canzoni senza tempo dal vivo che diventato parte integrante delle vicende dei personaggi. Inoltre c’è un motivo speciale per cui lo spettacolo assume una valenza più importante, ossia: allestito poco prima della pandemia, nel 2019, il “Sogno” di d’Avino non è potuto andare in scena per le note ragioni ma appena è stato possibile si è deciso di portarlo a teatro; la sua realizzazione è una vittoria contro tutte le difficoltà e un esempio per i ragazzi a non mollare mai. Per citare Puck, uno dei personaggi principali dello spettacolo: “Tutto è bene quel che finisce bene!”.