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FORMIA: LA CONTA DEI DANNI CAUSATI DAL MALTEMPO

FORMIA: LA CONTA DEI DANNI CAUSATI DAL MALTEMPO

Prosegue la conta dei danni in tutto il sud pontino gravemente colpito dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi mentre l’allerta meteo è cessata e si va verso la normalizzazione delle condizioni meteo. Tra le zone più duramente colpite le campagne intorno la città di Sabaudia e la parte alta della città di Formia, la località di Santa Maria La Noce. In queste ore è ancora attiva la Protezione civile che sta effettuando verifiche anche nelle scuole della città.

In località Santa Maria La Noce sono ancora a lavoro le ruspe per ripristinare e mettere in sicurezza la strada completamente distrutta dalla furia dell’acqua. Trenta i cittadini evacuati e accolti in strutture ricettive. Invito tutti ad usare massima prudenza e a prestare particolare attenzione, specialmente nelle ore in cui si dovessero verificare delle piogge intense, ha detto il sindaco Taddeo. Intanto si procede anche per rimuovere dai percorsi dei canali massi e detriti. Per la prossima settimana sono attesi i tecnici regionali per avviare una ricognizione finalizzata a predisporre un piano, emergenziale e strutturale. Il primo cittadino intanto ha convocato subito la giunta per la richiesta dello stato di calamità naturale e ha annunciato l’imminente convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere degli interventi necessari e programmare  misure e iniziative importanti per ripristinare il fronte collinare della città, gravemente danneggiato dagli  incendi estivi. Sull’altro fronte, quello di Sabaudia, c’è da segnalare che numerosi agricoltori sono ridotti sul lastrisco. Si parla di danni ingenti come segnala anche Coldiretti. Numerosi i capannoni e le serre distrutte dalla furia della tromba d’aria. Anche in questo caso ci si attiva per chiedere lo stato di calamità. Una situazione, sottolinea Coldiretti, che fa salire il conto dei danni in una stagione in cui per effetto del clima anomalo che, tra siccità e maltempo hanno superato i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale”.

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