Falsi crediti d’imposta finanziati con fondi PNRR per oltre 600 mila euro. Per questo sono stati sequestrati i beni ed è scattata la misura interdittiva per un’impresa edile formiana. Le indagini delle Fiamme Gialle del Gruppo di Formia hanno preso le mosse da un’analisi mirata sulle imprese beneficiarie dell’incentivo “Formazione 4.0” erogato con i Fondi PNRR, e hanno consentito di ipotizzare la commissione di un complesso meccanismo di frode basato sulla creazione ad hoc di crediti d’imposta inesistenti e la successiva compensazione illecita di tali bonus in sede di versamento delle imposte dovute, con un ingente danno alle casse erariali. In particolare, l’impresa destinataria del provvedimento ha azzerato quasi del tutto il proprio debito tributario e contributivo, ricorrendo per gli anni dal 2019 al 2022 all’istituto della compensazione di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, sia relativi ai bonus per le attività di ricerca e sviluppo, che per la formazione del personale dipendente prevista dal “Piano Nazionale Industria 4.0”. Dagli approfondimenti è emerso che i diversi dipendenti della società non hanno mai effettuato alcuna attività formativa, non risultando realmente effettuati i corsi posti alla base della richiesta di compensazione di crediti d’imposta. È emersa anche la mancata esecuzione delle attività di ricerca e sviluppo, presupposto per beneficiare dei crediti d’imposta di cui alla legge n. 190 del 2014. L’ammontare dei crediti d’imposta del tutto inesistenti, compensati in sede versamento tramite il modello F24, è risultato essere pari a € 550.687,00 per cui è stato ipotizzo il reato di indebita compensazione. La Guardia di Finanza ha anche accertato come sia stata presidisposta appositamente dalla società formiana documentazione contabilie e fiscale fittizia per ostacolare eventuali attività di accertamento da parte del Fisco, e per questo si sarebbe avvalsa anche di numerose figure professionali quali revisori legali, ingegneri e società di consulenza, che, all’occorrenza hanno elaborato e predisposto attestati e certificazioni risultati inattendibili, riuscendo ad implementare un impianto documentale attestante l’esecuzione delle attività agevolate che hanno originato i crediti d’imposta inesistenti. Per questo sono stati denunciate altre 8 persone che hanno agito in concorso con il titolare dell’azienda. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a 610 mila euro, pari all’ammontare delle imposte evase.