Ha preso l’avvio nei giorni scorsi la terza fase dell’indagine chimico-fisica e biologica che l’Ente Parco ha commissionato al CESAB (Centro Ricerche Ambientali e Biotecnologie) per definire la caratterizzazione ambientale del Lago di Fondi.
Obiettivo dello studio è verificare quanto gli insediamenti di uso civile e le pratiche zootecniche e agricole abbiano modificato o possano modificare gli equilibri ecologici del Lago. L’indagine si articola in tre fasi. Le prime due si sono già concluse e hanno riguardato rispettivamente:
– il monitoraggio idrogeologico del Lago, con una mappatura di tutti i punti di interscambio tra le sue acque e quelle dei suoi affluenti (canali e sorgenti) ed emissari (Canneto e Sant’Anastasia), al fine di posizionare correttamente le stazioni per il campionamento dei sedimenti e delle acque;
– un’accurata fotografia delle attività antropiche nell’area lacustre (insediamenti di uso civile e pratiche zootecniche e agricole), sì da poter prevedere, attraverso l’elaborazione di idonei modelli, gli effetti provocati dalla persistenza di tali attività in termini di emissioni inquinanti e di ricadute negative sull’equilibrio dell’ecosistema.
La terza fase, da poco iniziata, riguarda il campionamento delle matrici solide e liquide e successive analisi, in base alle quali definire strumenti tecnico-scientifici e operativi che consentano di individuare le aree di maggiore criticità e formulare opportune ipotesi di intervento là dove ciò appaia necessario.
Le attività di campionamento e di studio di questa terza fase, la cui durata non sarà superiore a 60 giorni, sono svolte con l’utilizzo dell’imbarcazione e dell’operatore di bordo in dotazione all’Ente Parco e in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”.
“L’indagine – sottolinea il Direttore dell’Ente Parco, dott. Lucio De Filippis – ci fornirà un quadro scientificamente attendibile dello stato di salute del lago e tutta una serie di dati relativi all’impatto che su di esso hanno le attività antropiche che attualmente interessano le sponde e l’area immediatamente a ridosso della fascia naturalistica sottoposta al vincolo di salvaguardia ambientale.
L’acquisizione di questi dati non solo servirà all’Ente Parco per rendere più selettiva e mirata l’azione di controllo e di contrasto che già istituzionalmente svolge, ma risulterà preziosa anche nella prospettiva di una auspicabile riqualificazione del sito. I Comuni di Fondi e di Monte San Biagio, com’è noto, hanno indetto nei mesi scorsi un concorso di idee per la valorizzazione del Lago.
A conferma di una fruttuosa sinergia d’intenti tra i due Comuni e l’Ente Parco, sarà importante, nel momento in cui il progetto di valorizzazione verrà concretamente avviato, poter disporre di una ricognizione aggiornata della situazione del bacino lacustre ai fini della preliminare verifica dell’impatto ambientale che la realizzazione di nuove strutture turistico-ricreative necessariamente comporterà”.