Si chiude definitivamente almeno per il momento la questione dell’impianto di cremazione nell’ambito del cimitero comunale di Fondi. La parola fine è stata sancita da una determina, la numero 924, con la quale ufficialmente è stata revocata la concessione per la progettazione, la costruzione e la gestione dell’impianto stesso. L’atto fa seguito alla diffida dello scorso 22 luglio con la quale il Comune aveva intimato alla SAIE SpA di trasmettere, entro e non oltre 15 giorni come previsto dal contratto stipulato, un progetto esecutivo conforme a quello presentato in sede di gara, senza alcuna modifica in termini di costi ed opere. Nella stessa missiva era inoltre stato anticipato come l’Ente, in caso contrario, avrebbe avviato le procedure necessarie alla risoluzione del contratto per “grave inadempimento”. È quanto formalmente accaduto nelle ultime ore con l’ultimo atto approvato dal settore Lavori Pubblici del Comune di Fondi a fronte dell’inadempimento della società che non ha dato alcun riscontro alla suddetta diffida.
Le motivazioni, già espresse in Consiglio comunale, nella diffida stessa e, successivamente, in un comunicato stampa a firma del sindaco Beniamino Maschietto, sono riportate integralmente nell’atto e riguardano sostanzialmente la presentazione di un progetto esecutivo diverso rispetto a quello approvato dal Comune di Fondi in sede di gara, con un aumento dei costi di 1.329.357,33 euro o, in alternativa, modifiche dell’opera stabilite unilateralmente dalla SAIE SpA. Contro l’impianto di forno crematorio si era espresso fin da subito un comitato spontaneo di cittadini, nato proprio per scongiurare questo progetto. La scorsa settimana lo stesso comitato aveva inviato una nota a tutti i Comuni del Lazio per sensibilizzare la Regione Lazio a sanare il vuoto normativo sulla legislazione regionale degli impianti crematori.