È l’appello di Assunta Giorgilli, moglie dell’ingegnere Maurizio Cocco ancora detenuto in Costa d’Avorio. Nei giorni scorsi è saltata la scarcerazione. I legali della famiglia Cocco chiedono ora l’immediata scarcerazione e denunciano il caso al ministero della giustizia. La denuncia è all’indirizzo delle autorità ivoriane, l’accusa è di sequestro di persona.
L’ingegnere 62enne di Fiuggi resta quindi in carcere malgrado abbia gia scontato la pena per un’cassuca in relazione alla quale si professa innocente.
Arrestato due anni fa in Costa d’Avorio con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti o sostanze psicotrope e riciclaggio di denaro, avrebbe dovuto lasciare il carcere per tornare finalmente in Italia ma qualcosa è andato storto. All’ultimo momento è saltato tutto.
Le accuse a carico di Maurizio Cocco, per le quali si è sempre dichiarato innocente, sono formalmente cadute lo scorso 7 maggio, quando è stato celebrato il processo. Ma l’ingegnere italiano è stato condannato per frode fiscale, per un periodo pari a quello già trascorso in detenzione, cioè due anni. I parenti dunque aspettavano con trepidazione la sua scarcerazione, che sarebbe dovuta avvenire venerdì 31 maggio, ma all’ultimo minuto sarebbero sorti dei “problemi non meglio specificati”.
Gli avvocati Pasquale Cirillo e Angelo Testa, a cui si è rivolta la famiglia Cocco, hanno subito contattato i colleghi della Costa D’Avorio i quali andranno a parlare con il giudice che ha emesso la sentenza per fare luce sui fatti. Nel frattempo Maurizio Cocco ha già fatto sapere che presenterà appello per l’accusa di frode fiscale.