Il popolo terracinese aspettava questo trionfo da tanti troppi anni. Spesso le finali sono state indigeste per il Terracina e questa Coppa Italia lo dimostra. Prima edizione nel 1992 con la sconfitta contro Fiumicino, poi l’altra battuta d’arresto nel 1996 contro l’Anziolavinio. Due ko in un periodo più ampio con la presidenza Sciscione. 13 anni e tanti record, su tutti i 56 risultati utili consecutivi portando la squadra dalla prima Categoria alla Serie D e sfiorando più volte la scalata in Lega Pro. Sono poi arrivati altri presidenti che si sono succeduti con fortune alterne. Il rischio di scomparire e una società tenuta in vita seppure in Terza Categoria.

Il resto è storia recente. Lo scorso anno l’arrivo della famiglia Baioni, l’Eccellenza messa in ghiaccio e le ambizioni in questa stagione confermata da una campagna acquisti sontuosa. Ieri, al triplice fischio, quasi all’imbrunire nel verde di Tivoli, la Terracina sportiva si è scrollata di dosso delle strane sensazioni, tornando a ruggire proprio come la tigre che la rappresenta.

I tifosi hanno concluso una giornata speciale aspettando la squadra in Piazza della Repubblica. Cori, fumogeni e fuochi d’artificio, come se la partita fosse ancora in corso. La cosa bella è stata vedere famiglie intere in festa, grandi e bambini, ma anche persone di una certa età che forse avevano perso la speranza di poter gioire ancora per la squadra della propria città. L’arrivo del pulman è stata l’apoteosi cosi come lo scorrere dei giocatori che ad uno ad uno sono stati acclamati con la Coppa in mano. Il Sindaco Francesco Giannetti ha seguito la squadra a Tivoli e l’ha aspettata per un ideale abbraccio, quello di una intera città.