Lhasa, 24 gen 10:52 – (Xinhua) – L’entroterra dell’altopiano del Qinghai-Xizang, considerato il “tetto del mondo” o il terzo polo globale, è abitato da 50.000 anni, e non da 40.000 anni come si sapeva in precedenza, secondo l’ultimo studio archeologico di un sito di una grotta preistorica.
Gli archeologi dell’Istituto regionale di protezione dei reperti culturali dello Xizang e dell’Istituto di paleontologia dei vertebrati e paleoantropologia (IVPP) dell’Accademia cinese delle scienze hanno condotto sei anni di scavi nel sito della grotta di Melong Tagphug nella prefettura di Ngari, nella regione autonoma sud-occidentale cinese dello Xizang.
Gli archeologi hanno portato alla luce più di 10.000 reperti culturali, tra cui pietre, ossa, ceramiche, manufatti in bronzo e resti vegetali risalenti al Paleolitico e all’inizio dell’Età dei metalli, in un’area di oltre 1.000 metri quadrati della grotta, che si trova su un massiccio a 4.700 metri sul livello del mare.
Zhang Xiaoling, dell’IVPP, ha dichiarato che i resti culturali più antichi della grotta risalgono a oltre 53.000 anni fa, e potrebbero addirittura datarsi a 80.000 anni fa. Lo strato superiore è stato fatto risalire a 1.000 anni fa.
All’interno della grotta sono presenti pitture rupestri a strisce verticali e figure umane dipinte in ocra rossa.
Secondo lo studio, la grotta era stata abbandonata a causa di fattori climatici o di crolli, prima di essere nuovamente abitata in epoca successiva. Nella grotta sono stati scoperti resti culturali di più periodi, che forniscono importanti prove delle capacità di sopravvivenza degli antichi esseri umani in esplorazione, in un ambiente estremo ad alta quota, mostrando i loro modelli di migrazione e le forme di organizzazione sociale. (Xin)© Xinhua