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BRI: esperti, cooperazione aiuta a promuovere causa globale diritti umani

BRI: esperti, cooperazione aiuta a promuovere causa globale diritti umani

Ginevra, 21 set 11:16 – (Xinhua) – La cooperazione Belt and Road ha contribuito a promuovere la causa globale dei diritti umani, ha dichiarato martedì a Ginevra un gruppo di esperti e studiosi durante un simposio.

“La cooperazione Belt and Road ha svolto un ruolo importante nel progresso di questa causa nei Paesi partner, poiché ha migliorato le infrastrutture, ha creato opportunità lavorative, ha agevolato il commercio, aumentato il reddito delle persone e ridotto la povertà”, ha dichiarato Hu Biliang, preside esecutivo della Belt and Road School presso la Beijing Normal University.

Il simposio, a tema “Costruzione congiunta della Belt and Road e progresso della causa globale dei diritti umani”, è stato organizzato dalla China Foundation for Human Rights Development (CFHRD), un’organizzazione cinese non governativa dedicata alla promozione dello sviluppo della causa dei diritti umani. Si è trattato di uno di una serie di incontri di discussione sui diritti umani globali tenutisi a Ginevra durante la 54ma sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, in corso dall’11 settembre al 13 ottobre.

Hu, un famoso studioso cinese che si occupa di ricerca legata alla Belt and Road, ha dichiarato che le cooperazioni in quest’ambito hanno prestato attenzione ai Paesi e alle regioni meno sviluppati, dando priorità alla riduzione della povertà, all’occupazione, nonché al miglioramento del sostentamento della popolazione.

Secondo i dati pubblicati dal governo cinese, da quando la Belt and Road Initiative (BRI) è stata proposta nel 2013, più di 150 Paesi e 30 organizzazioni internazionali hanno firmato documenti di cooperazione. Oltre 3.000 progetti di cooperazione sono stati inaugurati nel quadro della cooperazione tra partner cinesi e stranieri, con quasi 1.000 miliardi di dollari di investimenti. La BRI ha portato almeno 420.000 opportunità lavorative, e, secondo le stime della Banca Mondiale, aiuterà dozzine di milioni di persone a uscire dalla povertà.

Zhang Aining, direttrice dello Human Rights Studies Center presso la China Foreign Affairs University, ha dichiarato che l’iniziativa rappresenta una soluzione cinese ai problemi che il mondo sta affrontando oggi, e alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 dell’ONU.

La donna ha citato l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, che, in occasione della cerimonia di apertura della 54ma sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha affermato che le questioni relative allo sviluppo sono alla base di quasi tutte le sfide che dobbiamo affrontare. Le persone di tutto il mondo vogliono, e hanno il diritto di, godere di cibo in tavola, assistenza sanitaria a prezzi accessibili, pari accesso all’istruzione, buone prospettive economiche, e un ambiente pulito, sano e sostenibile, ma nella realtà dei fatti siamo lontani da tutto ciò. Per raggiungere questi obiettivi, i Paesi di tutto il mondo devono direzionarsi con decisione verso una trasformazione fondamentale.

Sono stati realizzati innumerevoli “progetti di sostentamento”, per aiutare i Paesi partner a soddisfare le esigenze più elementari delle popolazioni, come acqua potabile, alloggi, trasporti, servizi medici e istruzione, e a migliorare le condizioni di vita di base delle persone, ha dichiarato la direttrice. “La BRI sta trasformando in realtà le aspirazioni delle popolazioni dei Paesi partner per una vita migliore”.

Zhang Wei, vice presidente esecutivo dell’Istituto per i diritti umani della China University of Political Science and Law, ha concordato con Zhang Aining. “La BRI ha offerto maggiori opportunità lavorative ai Paesi partner, migliorando strade, ospedali e scuole, e altre infrastrutture che hanno generato reddito”, ha dichiarato Zhang.

“A causa della natura a basso e lungo rendimento dei progetti infrastrutturali, molti Paesi in via di sviluppo sono stati lasciati soli e senza aiuto per molti anni. Strade, aeroporti e porti in cattive condizioni hanno impedito lo sviluppo economico. La BRI colma questo grande vuoto per molti di questi Paesi, e offre una solida premessa per il loro decollo economico. La BRI è un buon esempio delle azioni intraprese grazie alla cooperazione economica internazionale per raggiungere progressivamente una piena realizzazione dei diritti economici, sociali e culturali”, ha affermato Zhang Wei.

Shang Haiming, professore associato presso lo Human Rights Research Institute alla Southwest University of Political Science and Law, ha dichiarato che la BRI non ha promosso solo lo sviluppo dei diritti umani nei Paesi partner, ma ha migliorato anche la protezione dell’ambiente ecologico in tutto il mondo.

“La Cina ha introdotto il concetto di BRI verde nella cooperazione, ponendo in evidenza la costruzione di una civiltà ecologica in tutti i progetti, e della cooperazione nel quadro della BRI. Negli ultimi dieci anni, sono state attuate molte politiche e misure per promuovere i diritti ambientali nei Paesi partner”, ha affermato Shang.

Zuo Feng, vice presidente e segretario generale del CFHRD, ha dichiarato che quest’anno ricorrono il 75mo anniversario dell’adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 35mo anniversario della Dichiarazione sul diritto allo sviluppo, e il 13mo anniversario della Dichiarazione e del Programma d’azione di Vienna. In un momento in cui la governance globale dei diritti umani sta affrontando gravi sfide, è particolarmente importante rivisitare lo spirito fondamentale di questi documenti programmatici, che ha condotto a una comprensione più approfondita dell’importanza di proteggere e promuovere i diritti umani.

Zuo ha dichiarato che i 10 anni di cooperazione Belt and Road svolgono un ruolo costruttivo nel miglioramento del panorama economico globale, promuovendo lo sviluppo e la prosperità comuni, e migliorando il sistema di governance globale. È ampiamente riconosciuto che la cooperazione ha portato contributi positivi allo sviluppo globale e al progresso dei diritti umani.

“Ritengo che la Belt and Road Initiative possa aiutare molti Paesi, poiché alcuni dei suoi pilastri sono la cooperazione, lo sviluppo, il benessere della popolazione”, ha dichiarato Catherine Fiankan-Bokonga, corrispondente senior delle Nazioni Unite e vice presidente del Swiss Press Club, che ha partecipato al simposio. (Xin)

 © Xinhua

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