È un’inchiesta a tutto campo che non esclude nulla, quella dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia per risalire alla donna che venerdì ha abbandonato un piccolo di pochi mesi nella sala d’aspetto del Pronto Soccorso di via Ottaviano. Un’indagine estremamente delicata che punta a ripercorrere passo dopo passo la strada fatta da quella donna con il capo coperto e una mascherina sul volto dopo aver lasciato il passeggino con il bambino, avendo cura di sistemargli bene la copertina prima di andare via senza voltarsi. Pochi gli indizi che forniscono le immagini della videosorveglianza della sala d’attesa, che potrebbero però risultare decisivi una volta incrociati con le altre telecamere anche private dell’intera area e non solo, che i militari stanno visionando. Per capire se c’era qualcuno, magari un’auto, ad attendere la donna. O in che direzione si è allontanata a piedi, magari verso la stazione, o gli autobus. Un lavoro imponente, certosino e capillare quello dei militari del tenente colonnello Paolo Guida, come quello di verificare tutte le nascite regolarmente registrate nell’intera area degli ultimi mesi. Il riserbo è massimo da parte degli inquirenti, ma quello che si percepisce piuttosto chiaramente è che le indagini per risalire alla donna che ha abbandonato il piccolo più che a perseguire un reato puntano a capire il motivo che ha portato a questo gesto drammatico e doloroso, forse imposto dal disagio sociale e dalla speranza di offrire al bambino un futuro migliore. Aiutare più che punire. È per questo che continuano ad arrivare appelli dalle istituzioni come dalle associazioni, pronte a dare un sostegno alla mamma che ha deciso di separarsi dal suo bambino, e a tutte le mamme che vivono in difficoltà.