850 trappole recuperate e oltre 9.500 metri di cima e calamenti, materiale vario utilizzato per l’ancoraggio e la visibilità a mare delle “polpare”; sanzioni per 8 mila euro. Sono i numeri anti pesca illegale di un’intensa attività di accertamenti condotta nelle ultime settimane, sotto il coordinamento della Direzione marittima di Civitavecchia, dai Comandi di Roma-Fiumicino e Anzio che ha consentito di sequestrare un ingente quantitativo di attrezzi non regolamentari e non segnalati, impiegati per la cattura del polpo in violazione della normativa di settore. In particolare lungo la costa tra Ardea ed Anzio sono state utilizzate tantissime trappole calate illegalmente, ottenute sezionando tubi in pvc o barattoli in polietilene non conformi. Un metodo che permette al pescatore di autoprodurre le trappole a basso costo danneggiando l’ambiente con plastica gettata in mare.