Il giovane poeta emergente romano, racconta con la sua opera il viaggio emozionante di un amore non corrisposto e lo fa con le sue poesie.
Nel suo “L’ultimo sguardo” racconta emozioni, sentimenti, stati d’animo, delusioni, speranze, angosce, cercando di narrare attraverso l’arte della scrittura, nello specifico della poesia, la vita e le sue numerose ed imprevidibili dinamiche.
“Le vicissitudini possono sembrare in apparenza simili per tutti, ma ognuno poi le vive a modo suo, in base alla propria sensibilità, al proprio modo di essere e al proprio trascorso di vita.”
Nell’opera racconta di storie ed emozioni, quelle che ha provato in prima persona, o addirittura quelle che vivrà, ma soprattutto ha indagato, scrutato le anime altrui, ha letto e fotografato le emozioni negli occhi delle persone che lo circondano e poi le ha naturalmente e sinceramente trasformate in scrittura.
“La scrittura mi ha aiutato moltissimo nella vita, ci fa capire gli altri ma soprattutto noi stessi, e la sensibilità che porta a scrivere, è un dono si molto ingombrante, ma chi la possiede, riesce a captare e percepire, aspetti, sfumature, emozioni e sensazioni del vivere che spesso passano anonime e silenti.”
La prefazione del libro è curata dal Maestro Alessandro Quasimodo, attore, regista e poeta, figlio di Salvatore Quasimodo, Premio Nobel per la Letteratura.
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